Tu sei qui: CronacaTragedia a Napoli, bimbo nato morto in clinica: ritardi nel parto per esito tampone
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 7 novembre 2020 11:55:17
Quello che doveva essere un giorno di festa si è trasformato in un dramma. Una donna ha infatti partorito il figliomorto in una clinica di Napoli. A raccontare la vicenda è il quotidiano "Il Mattino".
Stando a quanto appreso, la donna era arrivata in clinica con la febbre. Prima di partorire, come di protocollo, la donna ha dovuto attendere l'esito del tampone. La lunga attesa, secondo la famiglia, avrebbe provocato la morte del feto.
Differente è invece la posizione dei sanitari della clinica che, attraverso una nota, hanno cercato di difendersi e raccontare la loro versione dei fatti: «Nessun primario, medico, né tanto meno il direttore sanitario della clinica, ha mai dato nessuna disposizione per fermare o ritardare alcun parto se non urgente. Rispetto a quanto accaduto la notte scorsa è doveroso precisare che la partoriente è stata sottoposta non solo a tampone per Sars cov2 ma all'ingresso in pronto soccorso anche a test sierologico che in circa 10 minuti ha dato un risultato negativo. Tale protocollo è previsto proprio per poter gestire le emergenze in attesa degli esiti del tampone molecolare che richiedono più tempo. Con l'esito negativo del test sierologico sulla signora, qualsiasi emergenza poteva essere gestita dai medici curanti, senza alcuna limitazione da parte del primario o del direttore sanitario, non potendo mai immaginare di ritardare un'urgenza medica o chirurgica.
Sia il Primario del reparto di ginecologia, sia il direttore sanitario, vista l'ora in cui si sono svolti i fatti, non erano presenti nella struttura né tanto meno hanno impartito ordini ostativi al parto, visto che sono stati informati solo dopo l'evento, come è facilmente ricostruibile dal magistrato prontamente intervenuto. Il personale medico, paramedico, infermieristico e di sicurezza della Clinica Sanatrix sono ben consci dell'accaduto e pronti a ricostruire la verità dei fatti, smentendo l'inverosimile e fuorviante ricostruzione dei fatti apparse sui social. Ogni altra ricostruzione dei fatti è pura speculazione su una tragedia che non merita ulteriore dolore, se non altro per rispetto ad una famiglia la cui sofferenza non è neanche lontanamente immaginabile».
La polizia ha acquisito le cartelle cliniche per aprire un'inchiesta con l'obbiettivo di far luce, una volta per tutte, sulla vicenda.
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