Tu sei qui: Salute e BenessereRidisegnata rete ospedaliera, CISL FP Salerno: «37 posti di terapia intensiva in più, però mancano i professionisti»
Inserito da (Maria Abate), lunedì 22 giugno 2020 15:46:15
A seguito del decreto legge "Rilancio" n° 34 del 19 maggio 2020 di cui all'art.2 è stata inoltrata al governo la relazione illustrativa per la riorganizzazione della rete ospedaliera per emergenza COVID -19. Nel complesso, tale processo aumenta per tutta la Regione Campania il numero dei posti letto di terapia intensiva per un totale di 834, aumentando di 213 il numero sul totale che invece si attestava a 621, così come programmati ai sensi del Decreto del Commissario ad Acta n° 113/72020, per rendere omogenea una dotazione sul territorio regionale pari a 0,14 per mille abitanti.
E' una nuova programmazione di 213 postazioni di degenza in più, nel mentre ammontano a 406 i posti letto da riconvertire in terapia sub intensiva. Per la provincia di Salerno i posti letto di terapia intensiva aumentano di 62 posti. Nell'ASL Salerno saranno così distribuiti nei rispettivi ospedali: Vallo da 8 passano a 10, Eboli da 6 a 7, Scafati da 4 ad 8, Battipaglia da 6 ad 8 e ad Agropoli da 0 a 6, nel mentre quelli del Presidio di Nocera scendono da 16 a 14 per un parziale incremento di 37 posti letto. Nell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno nello stabilimento Ruggi si avrà un incremento da 34 a 50 posti letto e al Da Procida ove non ne erano previsti passano da 0 ad 8 per un incremento di 24 che sommati a quelli di pertinenza dell'ASL fanno un totale appunto di 62 posti letto aggiuntivi rispetto alla precedente programmazione. Invece, i posti letto che dovranno essere riconvertiti in terapie sub intensive saranno nel totale complessivo di 62 ripartiti tra ASL e Azienda rispettivamente: Vallo 8, Eboli 4, Sarno 2, Scafati 4, Oliveto 2, Battipaglia 2, Polla 4, Agropoli 4, Sapri 2 (34), Stabilimento Ruggi 22 e Da Procida 6 (28).
«La programmazione proposta dalla quale sembra evincersi un incremento dei posti letto di terapia intensiva - dichiara Pietro Antonacchio, Segretario della CISL FP di Salerno - non tiene conto di un dato di evidenza pubblica, molto importante al fine della rideterminazione delle dotazioni organiche. L'incremento previsto di 213 posti non tiene conto che relativamente al numero dei 621, previsti dalla precedente programmazione attualmente in Campania, ne erano attivati solo 333, per un disavanzo di 298 posti in meno che ne rappresenta circa la metà, per cui se si sommano quelli da attivare si arriva ad un totale di 511 posti letto».
«Infatti, se si compara il dato presunto - spiega Antonacchio - dei posti di terapia intensiva per l'Azienda Ospedaliera derivanti dal DCA 113/2018, per un totale di 42 posti previsti di Rianimazione, ne sono attivi solo 4 a Cava, 4 a Mercato San Severino e 10/12 allo stabilimento Ruggi e quindi 18/20, quindi dovrebbero esserne attivati altri 46/48 complessivamente, nel senso di 22/24 ancora mancati e altri 24 da attivare. Alla Asl Salerno la situazione si presenta con le analoghe difficoltà, anche se con numeri molto ridotti. Infatti i posti non ancora attivati sono solo 10. Rispetto alla previsione del DCA abbiamo che mancano nel dettaglio 6 posti da attivare per il Presidio Ospedaliero di Nocera, 2 per quello di Pagani e 2 per quello di Polla per un totale di 10 posti letto».
«Nel totale complessivo mancano pertanto 47 posti da attivare. Per farlo mancano i professionisti, ma bisogna prendere atto che i manager Iervolino e D'Amato hanno avviato una campagna di reclutamenti senza eguali e per tutte le professioni mediche e sanitarie ma anche del comparto tecnico ed amministrativo. A tale necessario processo di riqualificazione deve accompagnarsi anche quello della valorizzazione del personale interno, attraverso la conclusione dei processi di verticalizzazione avviati e di stabilizzazione in corso. Su tali aspetti continueremo a vigilare, anche per dare il nostro contributo determinante alla razionalizzazione e al miglioramento di tutta la filiera dei servizi. E' inutile dire che senza una programmazione della rete territoriale, tutto il processo messo in campo sarà inutile, dispendioso e non garantirà i livelli essenziali di assistenza», ha chiosato il Segretario della CISL FP di Salerno.
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