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Tre anni fa ci lasciava l'artista Mario Carotenuto. Il ricordo di Sigismondo Nastri

Disse di sè: «Sono un pittore figurativo, realista, un po' nostalgico, non catalogabile in nessuna scuola. Sono un cane sciolto, senza padroni, un artista che crede ancora che la figura possa dire tutto e che ama i colori e i pennelli»

Inserito da (Admin), sabato 24 ottobre 2020 12:51:58

di Sigismondo Nastri

Sono passati soltanto tre anni dalla scomparsa di Mario Carotenuto, alla veneranda età di 95 anni, e sembra che sia stato già dimenticato. Come è labile la nostra memoria, personale e collettiva! Eppure, da vivo, pittore colto e raffinato, qual era, veniva venerato come gloria di Salerno e della Costiera Amalfitana, dove aveva avuto i natali. Pochi giorni prima di morire era intervenuto, apparendo ancora in buona forma, nonostante l'ausilio del bastone, all'inaugurazione della mostra dei suoi autoritratti nella sala San Lazzaro, attigua al Duomo di san Matteo.
Ricordo la sua amicizia, ricordo il piacere di aver collaborato alla esposizione dei suoi dipinti (1938-1970) alla Provincia nel dicembre 2001 (al tempo della presidenza di Alfonso Andria), curata - come tante altre - da Massimo Bignardi. In quella circostanza gli feci una lunga intervista, inserita nel catalogo.
In una pagina di diario del dicembre 1983 Mario aveva scritto: «Ho la strana sensazione che il mondo giri intorno a me in modo vorticoso ed imprendibile». Gli chiesi: "E' ancora così?". Rispose: «Vent'anni fa, quando ho fatto tutti quei cieli, avevo davvero questa sensazione. Ed è rimasta la stessa. Penso alla solitudine del mio studio. Chiudo la porta e sto qua dentro, solo. Fuori passa di tutto, il mondo può ruotarmi intorno ma io non me ne accorgo. Dipende da una mia scelta, neppure sofferta. La verità è che il mondo rimane lo stesso, sono gli anni che passano. E' che io mi sento di un'altra generazione». La porta s'è poi chiusa per sempre.
Rimangono le opere. Che documentano quel mondo in movimento: perché non è vero che lui non se ne accorgesse, se ne tenesse fuori. Carotenuto è stato attento osservatore e spesso protagonista delle correnti artistiche che hanno attraversato il suo/nostro tempo. Nelle opere - come notò una volta Alfonso Gatto - sono racchiusi anche i suoi ricordi.
P.S. Nelle foto: il maestro, nel suo studio, ripreso dall'obiettivo di Marius Mele. Poi, ritratto da me, al lavoro, sotto lo sguardo attento di Rino Mele, nell'ex convento dello Spirito Santo a Pellezzano.

Leggi anche:

La Costiera e il mondo dell'arte dicono addio a Mario Carotenuto

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