Tu sei qui: AttualitàDegrado all’ospedale di Salerno su La7, Vietri (FdI) interroga Ministro Schillaci. Il “Ruggi” si difende: «Eventi estremamente rari»
Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 30 ottobre 2023 07:26:15
Giovedì sera il programma televisivo di La7, Piazza Pulita, ha mandato in onda immagini che mostrano le condizioni dei pazienti al pronto soccorso dell'ospedale Ruggi di Salerno, che hanno suscitato notevole clamore e scatenato polemiche.
Infatti, si vedono alcuni pazienti legati ai letti, alcuni con indosso pannoloni non cambiati da diversi giorni. Altri fuggivano letteralmente dal pronto soccorso senza indossare pantaloni e con il catetere vescicale ancora inserito. È un operatore sanitario a riprendere la situazione in un video, dichiarando che c'erano almeno 120 persone nell'area del pronto soccorso, tutte disposte nei corridoi, in attesa di essere assegnate a un letto in reparto.
Dopo il servizio, la deputata Imma Vietri, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Commissione Sanità della Camera, ha annunciato la presentazione di un'interrogazione parlamentare al Ministro della Sanità Orazio Schillaci: «Scene davvero agghiaccianti che hanno mostrato, questa volta a livello nazionale, la cruda realtà che ormai quotidianamente si vive all'interno del principale ospedale della provincia di Salerno. Negli ultimi mesi, inoltre, illustri medici, fortemente stimati anche a livello nazionale ed internazionale, hanno preferito lasciare proprio il Ruggi d'Aragona, spesso insieme alle loro equipe, per andare a lavorare nelle strutture private a causa dell'assenza di meritocrazia e delle mortificazioni che erano costretti a subire, privando, in questo modo, l'ospedale di Salerno di professionisti che, in passato, hanno dato lustro alla sanità salernitana. Questa è la realtà che De Luca tenta invano di nascondere, ma che è sotto gli occhi di tutti e che accomuna molti ospedali della Campania. È evidente - conclude Vietri - che il presidente della Regione non è più in grado di garantire il diritto alla salute e soprattutto la dignità ai cittadini campani».
A farle eco è il Senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale di Fratelli d'Italia in Campania: «Malati legati ai letti che nuotano negli escrementi al Ruggi sono un'immagine devastante della sanità campana che da tempo denuncio. Ormai De Luca è pericoloso per la salute pubblica. Pensa a scrivere libri e a blaterare solo di terzo mandato mentre questo è lo stato delle cose dopo 8 anni di suo governo della Regione. È tutto straordinario solo nei suoi telesproloqui patinati, sono tutti degli idioti da destra a sinistra tranne lui che è l'unico salvatore; critiche sterili al governo e al suo stesso partito ma la Campania è al disastro. Sulle immagini di ieri sera cosa dice e soprattutto cosa fa? Preferisce offendere chi la pensa diversamente da lui: stantie contumelie in cui tutti sono pinguini, venditori di cocco e solo lui è la persona buona e capace. Una rappresentazione della realtà assolutamente ridicola ed autocelebrativa perché i fatti dicono che in Campania siamo nello stato che le immagini di Piazzapulita ci hanno fornito».
Sulla vicenda l'azienda ha diramato un comunicato: «In riferimento al servizio televisivo che ha interessato il Pronto Soccorso di Salerno, trasmesso ieri nel corso del programma "Piazzapulita" in onda su "LA 7", appare opportuno rappresentare che l'Azienda Ospedaliero Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona comprende 4 Pronto Soccorso che, complessivamente, registrano circa 110.000 accessi annui (70.000 nel solo Presidio di via San Leonardo) con condizioni di sovraffollamento (fenomeno comune ai grandi ospedali italiani) che richiedono particolare impegno da parte degli operatori sia dirigenti che di comparto nonché l'adozione di molteplici iniziative e provvedimenti tesi a garantire la continuità e funzionalità del servizio ed a contrastare le difficoltà operative. In tale ottica, di recente, nei momenti di maggiore affluenza, la dotazione organica della struttura è stata integrata con la presenza dell'assistente sociale che assolve il compito di informare i parenti, sia rimasti in sede che da remoto attraverso collegamento telefonico, sulle condizioni del proprio familiare e sullo stato della procedura attivata. Inoltre, sono in corso di realizzazione progettualità che prevedono il coinvolgimento delle associazioni di volontariato e degli studenti universitari in medicina nonché degli specializzandi con l'obiettivo di essere sempre più vicini e attenti alle necessità e aspettative sia dei pazienti che del personale in servizio».
«Nello specifico di quanto evidenziato dal servizio televisivo - prosegue la nota - l'Azienda, avendo ricevuto parte delle immagini trasmesse da "LA 7" nel febbraio c.a. aveva già all'epoca costituito una Commissione interna che, nel successivo mese di marzo, a conclusione dei lavori, in riscontro al mandato ricevuto ha precisato "che la contenzione fisica è un evento estremamente raro al Pronto Soccorso ed è prevista in situazioni eccezionali e di reale pericolo per il paziente, al fine di evitare atti di autolesionismo, prevenire rischi di cadute e viene attuata per i tempi strettamente necessari e sempre a tutela del paziente, per salvaguardarne l'integrità fisica e l'incolumità dello stesso o di coloro che ne vengano a diretto contatto". Questo genere di servizi, costruiti su materiale verosimilmente registrato da personale interno, che mostrano momenti di estrema intimità e sofferenza degli assistiti, purtroppo si prestano a facili strumentalizzazioni e finiscono con il compromettere il lavoro assicurato quotidianamente dalla struttura di Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero salernitano minando e rendendo sempre più difficile il rapporto con gli assistiti e i loro parenti».
«Pertanto, l'Azienda continuerà ad accertare e a perseguire con assoluto rigore e determinazione gli isolati comportamenti che hanno l'unico obiettivo di danneggiarne l'immagine e di rallentarne il processo di crescita e, allo stesso tempo, continuerà a sostenere il personale sanitario di Pronto Soccorso utilizzando tutti gli strumenti attualmente disponibili auspicando l'urgente adozione di concrete iniziative sia normative che contrattuali che riconoscano specifici benefici per gli operatori dedicati all'emergenza al fine di contrastare il fenomeno, anch'esso presente sull'intero territorio nazionale, della "fuga di camici bianchi», chiosa.
«Come si suol dire, la toppa è peggio del buco - ha commentato il prof. Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania (Lega) -. Alla luce di ciò che abbiamo visto, mi riferisco in particolare alle condizioni degradanti in cui sono abbandonati pazienti anche anziani che nel video risultavano anche legati ai letti, attendevamo almeno delle scuse. Invece dalle parole del manager D'Amato emerge ancora una volta l'intento di voler proteggere solo se stessi. Come si può parlare di strumentalizzazione e di eventi estremamente rari? Gli episodi documentati dalla trasmissione non dovrebbero mai accadere in un ospedale pubblico che voglia definirsi tale, e a maggior ragione in un'Azienda ospedaliero universitaria che ha il compito di forgiare i medici del futuro e che è parte dell'Università di Salerno».
Tommasetti stigmatizza inoltre il silenzio della Regione Campania: «Nella sua diretta del venerdì il governatore De Luca, che tecnicamente è pure assessore alla Sanità, non ha fatto il minimo accenno alla vicenda. Il dolore e la sofferenza di quei pazienti non meritano attenzione? Eppure Salerno e il Ruggi sono sulla bocca di tutti e qualcuno dovrà pagare per una vergogna nazionale. A cominciare dal manager D'Amato da cui si aspetteremmo un passo indietro e non sterili giustificazioni. In mancanza, chiedo l'intervento del ministro Schillaci».
Il consigliere regionale ricorda la battaglia condotta nei mesi scorsi, a partire dalle dimissioni di Severino Iesu, già primario della Cardiochirurgia d'urgenza all'ospedale salernitano: «Lo smantellamento dell'equipe guidata da Iesu è l'emblema della sanità campana: le eccellenze vengono svilite e costrette a partire, andando ad arricchire altre strutture. Come se non bastasse, ci si aspetta almeno che ad un paziente che entra nell'ospedale vengano garantiti gli standard minimi di cura, dignità e decoro. Ma anche su questo, a quanto pare, stiamo toccando il fondo».
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