Tu sei qui: CronacaAd Alitalia 3,7 miliardi col decreto "Rilancio", la denuncia di “Travel Quotidiano”: «Ai vettori minori solo le briciole»
Inserito da (Maria Abate), mercoledì 13 maggio 2020 11:02:11
"Le vie dell'Alitalia sono infinite". Esordisce così Travel Quotidiano in un articolo che pone la riflessione sui consistenti aiuti alla compagnia aerea di bandiera nazionale, ma non per le altre agenzie che operano nel settore dei trasporti e del turismo.
Oggi Alitalia effettua 49 voli al giorno (contro i 500 precedenti); a marzo ha registrato un calo dei ricavi del 76,5%, mentre ad aprile le vendite sono calate del 97%. Adesso, il governo punta 3,7 miliardi sul trasporto aereo e introduce norme per limitare lo strapotere di alcune low cost in Italia. Per i vettori nazionali più piccoli ci sono fino a 200 milioni, denaro destinato anche alle società di handling ma non agli aeroporti.
"Non che, a livello di ragionamento economico-antiliberista, la nazionalizzazione, o seminazionalizzanione, del vettore possa dispiacere", si legge nell'articolo, ma "al vettore nazionale vengono allocati circa 3,7 miliardi di euro, e agli altri solo le briciole".
Infatti, "se uno si studia le carte capisce che una buona fetta del decreto Rilancio Italia entrerà nelle tasche della compagnia. Gli altri? Be' si arrangino! Ci sono migliaia di agenzie di viaggio sull'orlo del fallimento (oltre che su quello di una crisi di nervi), ci sono tour operator che stanno lavorando per un riordino totale delle proprie competenze interne ed esterne, esiste un mondo complesso intorno al turismo, e non è fatto solo di Alitalia. Portiamo i turisti in Italia, ma poi le guide sono decimate, gli operatori lavorano con quel che possono, il sistema continua a fare acqua".
In seguito alla pandemia di Covid-19, la Commissione Ue ha deciso di sospendere i paletti (non tutti) sugli aiuti di Stato, consentendo ai governi di sostenere le imprese colpite dalle misure anti-coronavirus. L'Italia e la Francia hanno potuto così varare aiuti sotto forma di contributi a fondo perduto e prestiti che hanno superato i 300 miliardi di euro a testa (tra cui 7 miliardi per Air France).
Secondo Bruxelles, però, questo "non è lo strumento adatto" per Alitalia, secondo quanto avrebbe confidato una fonte Ue all'agenzia AdnKronos. "La Commissione è pronta a discutere qualsiasi misura per affrontare la situazione di Alitalia. Ma questo strumento è limitato alle società che non erano in difficoltà alla fine del 2019".
Ma, grazie al decreto "Rilancia Italia", Alitalia, che di soldi pubblici ne ha divorati tanti negli ultimi vent'anni, guarda al futuro con occhi diversi. Finora, secondo stime di Mediobanca aggiornate dal Sole 24 ore, lo Stato ha speso 8,7 miliardi di euro per tenere in vita l'ex compagnia di bandiera.
Meno di due settimane fa, ai parlamentari riuniti alla Camera, il direttore generale Giancarlo Zeni, che è stato ascoltato insieme al commissario Giuseppe Leogrande, ha detto che la crisi condizionerà i conti fino all'estate del 2021. Però dal 1° giugno, tra un mese, l'amministrazione straordinaria lascerà la mano all'acquirente pubblico, che rileverà la compagnia creando tecnicamente due newco, una relativa ad Alitalia, una a Cityliner, la compagnia del breve raggio. Al Tesoro andranno aviation e manutenzione, mentre l'handling resterà all'amministrazione e continuerà a essere fornitore della compagnia. Leogrande immagina un'Alitalia con 92 aerei (20 di lungo raggio, 60 di medio e 12 di breve) sui 113 ante virus, che consentiranno di riprendere l'attività ordinaria senza alcuna contrazione una volta usciti dal lockdown.
"Il governo scommette su Alitalia e fa bene. Deve allargare la propria visione. Non solo di Alitalia vive il turismo in Italia. Qualcuno riesce a far capire questa idea semplice semplice al governo?", chiosa l'articolo di Travel Quotidiano.
(Foto: Il Fatto Quotidiano)
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