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Almeno undici persone sono morte mentre una trentina sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta questa mattina, 11 maggio, in una scuola di Kazan, città della Russia centrale, a circa 700 chilometri a est di Mosca.

Uno degli autori della strage, un adolescente di 19 anni, sarebbe stato arrestato, stando alle prime informazioni disponibili. Il secondo assalitore sarebbe rimasto ucciso nel corso dell'operazione della polizia. Lo riferisce una fonte citata dall'agenzia di stampa russa Tass, che racconta come diversi alunni siano saltati fuori dalle finestre del terzo piano della scuola dopo che gli aggressori hanno aperto il fuoco all'interno dell'edificio.

Le autorità del Tatarstan, la repubblica russa di cui Kazan è la capitale, hanno annunciato il rafforzamento delle misure di sicurezza nelle altre scuole della città.

AGGIORNAMENTI - Sui media russi è apparso un video che ritrae il 19enne legato mani e piedi in cella, che racconta perché ha deciso di aprire il fuoco nel suo ex istituto. Il giovane, identificato come Ilnaz Galyaviev, dice di aver "sempre odiato tutti" ma che, nel corso della scorsa estate, "un mostro ha iniziato a prendere corpo dentro di me". "Due mesi fa mi sono reso conto di essere Dio, nessuno me lo ha detto, me ne sono reso conto da solo", ha detto il ragazzo, che si era diplomato in quella scuola, evidentemente alterato, agli investigatori. Lo riporta l'emittente Dozhd.

Vladimir Putin ha espresso le sue "profonde condoglianze" ai genitori delle vittime e ha disposto un giro di vite nell'uso delle armi da parte dei civili (il 19enne autore della strage pare che abbia ricevuto l'arma, registrata a suo nome, verso fine aprile).

(Foto: AdnKronos)